Il 3 Novembre 2017, accompagnati dai nostri Professori e dalle Referenti per l’Orientamento Scolastico, ci siamo recati a Monopoli per visitare il rinomato Hotel “Don Ferrante” per meglio apprezzarne la struttura ma soprattutto le diverse professionalità presenti nella struttura. Giunti nella bella cittadina siamo stati accolti dalla Dirigente che ci ha fornito alcune informazioni sul luogo. La città è divisa in due parti, il borgo antico e la città nuova. Nella città ci sono i condomini e delle case colorate che risalgono ai tempi del ‘700, mentre nel borgo antico ci sono delle particolari abitazioni che hanno più piani composti da stanze disposte precisamente una sopra l’altra. Alcuni dettagli del paese antico come numeri civici, nomi delle vie, piazze o viali sono stati realizzati dagli studenti del Liceo Artistico L. Russo.
Hotel Don Ferrante
Abbiamo avuto l’occasione di visitare un hotel del posto: “Don Ferrante”. Esso è formato da tante abitazioni del borgo antico, adiacenti fra loro e addossate alla cinta muraria costruita da Carlo V per difendere il borgo dall’attacco dei Turchi. All’interno della struttura ci è stato spiegato che per essere assunti in un qualsiasi tipo di hotel o Bed and Breakfast bisogna conseguire precisi titoli di studio come il diploma alberghiero per diventare metre, cameriere o chef e la maturità linguistica liceale per lavorare come receptionist. Inoltre in questo tipo di strutture c’è bisogno di molta manutenzione data da giardinieri, idraulici, imbianchini. Per questo motivo l’hotel rimane chiuso solo una volta all’anno in un periodo compreso fra gennaio e febbraio.
La Chiesa di “San Salvatore”
Dopo la seconda guerra mondiale la gente residente nel borgo antico si è spostata nella città nuova e questa chiesa è stata chiusa per circa sessantacinque anni. Negli ultimi cinque anni si è costituita un’associazione che ha il compito di restaurarla. Sul posto abbiamo incontrato un restauratore che stava ristrutturando una parte del coro, riempiendo i fori causati dalla presenza dei tarli con un apposito liquido, “Paraloid” che una volta asciutto si solidifica facendo rimanere chiuse le aperture. Ci ha raccontato che ha seguito dei corsi di studio appositi, conseguendo, quindi le competenze utili a svolgere quel mestiere. Il consiglio che ci ha dato è stato quello di studiare molto e impegnarci negli studi, perchè oggi è richiesta molta professionalità.
Palazzo Palmieri
Successivamente percorrendo le strette vie del centro storico siamo giunti in un’ampia piazza sul cui fondo era collocato un palazzo storico. Tale dimora apparteneva alla famiglia Palmieri, la più agiata di Monopoli e l’ultimo erede non avendo avuto figli aveva deciso di donare il suo palazzo alla comunità. Aveva scritto nel testamento che alla sua morte il palazzo sarebbe dovuto diventare una scuola d’Arte o una struttura che aiutasse i giovani in difficoltà. In seguito entrambi i suoi desideri sono stati esauditi. Il palazzo è sviluppato su quattro livelli, tre piani destinati alla scuola d’arte e l’ultimo ad un orfanotrofio maschile, separato da quello femminile situato in un’altra sede. Questo edificio è stato aperto dopo molti anni per merito di un’associazione formata da volontari del territorio. All’interno possiamo trovare tutti i soffitti affrescati al tempo e in alcune stanze sono ancora presenti le pavimentazioni tipiche dell’epoca: le maioliche. Nella stanza del marchese c’è una cappella privata in cui si recava tutte le sere per rivolgere le sue preghiere al Signore e nella stanza adiacente il pavimento illustra una croce che volge la punta nella direzione della stessa cappella. Gli infissi risalgono quasi tutti agli anni della realizzazione del palazzo: sono in legno, decorati in modo tale da dare illusione di essere di marmo.
Per promuovere l’edificio si sono organizzati vari eventi tra cui spettacoli, mostre d’arte e musei temporanei; è stato anche lo scenario di un film e varie serie.
Cattedrale della Madonna della Madia
Il nostro percorso si è concluso con la visita della cattedrale, in stile barocco, è stata costruita a partire dal 1742. Questa presenta tre navate, ognuna delle quali dotata di un ingresso: quella centrale ne ha una più imponente e sontuosa rispetto alle altre due. All’interno, alcuni affreschi, rappresentanti i quattro evangelisti sovrastano l’altare, mentre quest’ultimo e le colonne sono completamente realizzati impiegando marmo e oro.
Noi alunni della 3°A sosteniamo che Monopoli offra molte possibilità lavorative per noi giovani, promuovendo anche iniziative culturali che attirano turisti non solo per la presenza del mare o i piatti tipici, bensì anche per conoscere le origini e le antiche tradizioni del nostro bellissimo territorio.
Bispo Suzana
Calabretta Sara
Caldararo Francesca
Copertino Arianna
Moliterni Francesca
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