Il contenuto della circolare numero è riservato.
Ciao, sono Rossella, e ho partecipato insieme alla mia classe al progetto di continuità con la Scuola Media:”Cancro io ti boccio”. Il fine di questa iniziativa è stato quello di procurare fondi per la ricerca contro il cancro attraverso l’acquisto di due reti di arance, simbolo di questa ricerca, perché ricche di sostanze antiossidanti necessarie per combattere questa bruttissima malattia che oggi affligge migliaia di persone.
Ieri, 28 gennaio 2008, ci siamo recati presso la locale Scuola Media con le nostre insegnanti.
All’ingresso ci è venuta incontro la professoressa Cinzia Vitali che ci ha accompagnati in un’aula allestita con tanti cartelloni inerenti il tema del progetto.
Ci ha invitati a non fare tanti capricci esagerati, perché, grazie al cielo, tutte le mattine possiamo alzarci e mettere i piedi per terra e a non lamentarci di noi stesse dicendo, guardandoci allo specchio:” Sono brutta, sono troppo grassa…”, perché ciò non è vero! Questo perché abbiamo la fortuna di avere tante cose e soprattutto la salute!
Su questo argomento ci ha raccontato una storia che aveva come protagonista un bambino che era patito per le scarpe. Un giorno ne voleva un paio che aveva visto in un negozio e la mamma non gliele voleva comprare, allora si mise a fare tanti capricci. Dopo un po’ che piangeva disperato sentì un bambino che rideva alle sue spalle, si girò e vide che pur non avendo i piedi era allegro e spensierato. Comprese a quel punto la sua fortuna, smise di piangere e disse alla mamma che non voleva più quel paio di scarpe.
La professoressa ci ha prospettato altri incontri ed inoltre ci ha detto che vedremo insieme ai ragazzi della Scuola Media il film :” Basta guardare il cielo” il giorno 19 febbraio, nell’ambito del “Progetto Continuità”.
Tornati a scuole le maestre hanno distribuito a ciascun bambino un’arancia da portare a casa e nel mangiarla ci siamo ricordati che abbiamo fatto qualcosina per gli ammalati di cancro.
Personalmente ho un po’ di paura di questa malattia, però, sono anche sicura che se mangiamo alimenti giusti, senza esagerare è molto più probabile che questa malattia non attacchi il nostro corpo.
Sono contenta di far parte del progetto, anche perché essendo molto curiosa, voglio informarmi sulle malattie per poterle affrontare in futuro.
Una buonissima salute a tutti noi!
Rossella V^ D
Le nostre classi quest’anno hanno partecipato al Progetto A.I.R.C., l’Associazione che si occupa di ricerca contro il cancro. Essa ha come simbolo le arance rosse di Sicilia, le vende e il ricavato va alla ricerca.
Abbiamo anche noi contribuito portando a scuola una sommetta, per cui, il 28 gennaio ci siamo recati presso la Scuola Media “L. Tinelli” per ritirare le nostre arance e per capire qualcosa in più sull’A.I.R.C.
Lì abbiamo conosciuto la professoressa Cinzia Vitali che ci ha accolti molto gentilmente nell’aula di musica. Sulle pareti c’erano immagini con slogan e disegni relativi all’argomento. Al centro dell’aula su un cartellone coloratissimo spiccava la scritta “Benvenuta scuola elementare”. Noi ci siamo sentiti orgogliosi e … già grandi! L’anno prossimo sarà la nostra scuola!
La professoressa Cinzia ci ha parlato diffusamente dell’Associazione e ci ha spiegato perché proprio l’arancia scelta a rappresentarla. L’arancia contiene molte vitamine, soprattutto la vitamina C. Contiene, anche, antiossidanti che fanno bene alla nostra salute. Dovremmo mangiarne molte e sono tra gli alimenti fondamentali della nostra alimentazione.
Abbiamo potuto fare delle domande e la professoressa ha risposto con molta competenza e cortesia per cui è stata una conversazione interessante e piacevole. Io ho trascorso una mattinata bellissima!
Prima di tornare a scuola, con i soldi raccolti, abbiamo potuto comprare tre reticelle di arance che sono state distribuite in classe.
A casa ho gustato un’arancia rossa buonissima pensando che, con il mio gesto, ho aiutato la ricerca che si occupa anche di bambini ammalati e con la classe abbiamo aiutato gente a ricominciare a vivere una vita serena.
Ho capito molto bene e sono contenta che, grazie a noi e a molti altri, i ricercatori potranno approfondire le loro ricerche e così si accenderà una luce di speranza che darà forza agli ammalati per resistere al dolore.
Questo… solo per un piccolissimo contributo!
Graziana Perta – V^ E
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